Giannis alla grande, Curry ancora in ombra

I campioni sono loro. I Bucsk superiori a tutto in questo match, fin dalla palla a due, cancellando con gli scatenati Giannis e Khris Middleton le 4 sconfitte nelle 5 partite precedenti. Nonostante l’assenza di Jrue Holiday, tornano a giocare a modo loro, con le due star e i compagni di squadra a completarli. Quarta sconfitta nelle ultime 5 gare per Golden State, con Steph Curry di nuovo in ombra. Non solo non ha azzeccato nulla, ma ha perso anche il preziosissimo Gary Payton II, fermato da un problema alla schiena già nel primo quarto della gara. Se oltre al basket ti piace il calcio, quest’articolo parla di Desalu, oro rossonero, con un racconto da parte del “nonno” Roberto Cremonesi. 

Giannis, il faro della squadra

Giannis ha guidato la partita in maniera magistrale, preoccupandosi prima di tutto di coinvolgere i compagni di squadra. Il coach, ora fuori dal protocollo Covid, lo ha elogiato, descrivendolo come un fenomeno, un talento generazionale. È stato il faro di squadra che ha girato a mille, devastante in attacco, ma soprattutto ottimo muro in difesa, la cosa che è più piaciuta al coach Bud, il quale ha spiegato che una vittoria come questa non la evidenzia per il messaggio che da all’Nba, ma per quello che deve dire ai suoi giocatori. Questo deve dimostrare che quando si trovano in difesa potrebbero battere chiunque. La sfida è farlo con continuità. Oltre a Giannis e a Middleton, per i Bucks la differenza l’ha fatta Bobby Portis, strepitoso con 20 punti e 7 rimbalzi, pura energia e bravissimo ad aiutare Giannis a rilevare i difetti sotto canestro degli avversari.

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Le parole di coach Kenn dei Golden State

Golden State ha sbandato: la squadra di Kenn non era ancora mai stata così in balia degli avversari. Incapace di abbozzare almeno un briciolo di reazione. Coach Kerr ammette che li hanno stesi, ma una partita così, nel corso della stagione, capita a tutti. La loro mancata evoluzione è stata evidente nelle utlime 5 partite: la squadra fatica a cotruire il gioco in attacco, col disastroso 27,3% del primo tempo a dimostrarlo. Il coach ha affermato che si trovano in un momento un po’ complicato ed hanno perso un po’ la fiducia del loro tiro. Ma l’importante è reagire: loro navigano la tempesta. Desta preoccupazione anche Curry: al di la dei 12 punti, sembra aver perso la capacità di eseguire le fiammate letali che l’hanno reso unico. È evidente quanto l’assenza di Green pesi nei confronti dell’economia della squadra. Con lui bloccato per un risentimento al polpaccio sinistro, i Warriors non solo hanno perso l’anima della difesa ma anche il generale in campo di attacco. Kerr farà a meno anche di Brother nella partita di Chicago.